Ogni edizione della Coppa Bernocchi è una celebrazione del ciclismo e di una tradizione che affonda le proprie radici nel cuore di Legnano. Ma dietro le immagini di corridori che sfrecciano tra la folla e tra gli appalusi dei tifosi c’è un lavoro instancabile, una macchina organizzativa che si muove per mesi con precisione chirurgica. Gianni Dolce, responsabile della logistica del percorso e Vice Presidente della U.S. Legnanese 1913, ci apre le porte di questo mondo, rivelando la complessità e le emozioni che si celano dietro ogni chilometro di questa storica gara ciclistica.
Per noi il percorso gara non è solo un tracciato: è la nostra identità. Da sempre la Coppa Bernocchi si distingue per il suo carattere unico: la partenza e l’arrivo nel centro storico di Legnano uniti al circuito che attraversa la Valle Olona con le iconiche salite del Piccolo Stelvio e del Caramamma, sono gli elementi che ne definiscono l’anima e la rendono cosi’ tanto amata da tifosi e corridori.
Mantenere viva questa tradizione e conservare questo ormai storico percorso è tuttavia una sfida continua. Dobbiamo infatti bilanciare due aspetti: da un lato, la tradizione e il fascino del tracciato; dall’altro, un contesto in continuo cambiamento che ci porta inevitabilmente a reinventarci di continuo, adattandoci a oggettive condizioni tecniche e di sicurezza. Negli ultimi anni l’urbanistica ha infatti posto vincoli significativi: seppur la nostra missione rimane quella di portare il ciclismo nel cuore della citta – e proprio per questo motivo organizziamo il villaggio di partenza e arrivo nel centro storico di Legnano, ndr- abbiamo per esempio dovuto rinunciare al circuito cittadino finale che in passato regalava al pubblico tre giri mozzafiato per un totale di 15km di pura adrenalina.
Il percorso viene ridisegnato ogni anno con una attenzione maniacale.
Tutto inizia con l’analisi del calendario gare: siamo nel finale di stagione, e cerchiamo quindi di adattarci alle esigenze tecniche, rendendolo piu’ veloce o piu’ impegnativo a seconda delle circostanze. Poi passiamo alla vera priorità: la sicurezza di tutte le persone coinvolte, dagli atleti in corsa al pubblico a bordo strada, senza dimenticare addetti ai lavori e volontari. Ogni rotonda, ogni spartitraffico, ogni cantiere puo’ cambiare le carte in tavola; e proprio per questo motivo il nostro lavoro cambia ogni anno.
La logistica della Coppa Bernocchi è infatti una sfida ingegneristica e umana che si articola intorno a tre pilastri fondamentali, ognuno dei quali richiede competenza e coordinamento: pianificazione, comunicazione e sicurezza sono i capisaldi di un lungo lavoro che inizia al termine dell’edizione precedente. Appena si spegne l’eco dell’ultima volata, ci riuniamo per analizzare come è andata dal punto di vista logistico, individuando i punti critici e pianificando le migliorie e i cambiamenti per l’anno successivo; è un processo cruciale e complesso che termina tre mesi prima della gara, quando l’intero percorso deve essere ben definite per l’approvazione finale da parte delle autorità competenti – Prefettura, Città Metropolitana, Polizie Locali.
Ogni tratto di strada viene esaminato valutando diversi fattori – tipologia, orario del passaggio gara, scuole, centri commerciali o aree residenziali sono solo alcuni degli aspetti da studiare nei minimi dettagli. Per gestire tutto questo, la nostra macchina organizzativa conta su una rete di 200 volontari impegnati a presidiare gli incorci e circa 150 agenti tra vigili urbani e carabinieri per il controllo del traffico.
Ma la Coppa Bernocchi non è solo una gara ciclistica; è un evento che coinvolge e interessa un’intera comunità; e, considerato l’elevato numero di persone raggiunte, la comunicazione diventa uno strumento cruciale sia all’interno del team organizzativo, sia verso l’esterno.
Con la polizia locale stiliamo un protocollo di azione ben definito basato anche sulle esperienze accumulate negli anni; un piano dettagliato da condividere con tutti gli addetti ai lavori. Questa forma di comunicazione interna è particolarmente delicata il giorno gara: per me è infatti fondamentale mantenere un contatto costante con la direzione corsa, le forze dell’ordine e i responsabili dei presidi stradali per controllare la situazione generale e risolvere eventuali criticità in tempo reale.
Sul fronte esterno, l’obiettivo è invece quello di ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Sappiamo che chiudere le strade crea sempre qualche inconveniente, ma ci impegniamo a informare per tempo gli orari e i tratti interessati dalla chiusura strade tramite social media, comunicati stampa e cartelli dedicati. Questa trasparenza non solo riduce il numero delle lamentele calmandone i toni, ma aiuta anche a creare un clima di collaborazione e di partecipazione, permettendo cosi’ a tutti di godere della magia del ciclismo.
Se pianificazione e comunicazione sono fondamentali, la sicurezza rappresenta il terzo pilastro su cui si regge l’intera manifestazione. Seguiamo scrupolosamente le direttive del Prefetto e ci avvaliamo del supporto della Polizia Stradale che mette a disposizione 4 autovetture e 15 motociclette in aggiunta alle 15 della polizia locale e del nostro gruppo di supporto. Ogni situazione potenzialmente pericolosa viene messa in sicurezza e monitorata costantemente: nei punti piu’ critici e delicate installiamo infatti protezioni speciali e una specifica segnaletica per avvertire atleti e pubblico.
Ma il momento piu’ adrenalinico rimane senza dubbio il finale di gara: il rettilineo d’arrivo su Viale Toselli, con le sue quattro corsie e il chilometro di lunghezza, è progettato per garantire una volata spettacolare; ma è anche il punto in cui i corridori spingono al massimo – ed è proprio qui che non possiamo permetterci distrazioni.
In alcuni casi, le condizioni metereologiche rappresentano poi un’ulteriore incognita, diventando talvolta un’aggravante. Se il maltempo dovesse rendere pericoloso il tracciato, valutiamo insieme alle varie figure tecniche, direzione corsa, responsabile sicurezza, polizia stradale, direttori sportive, quali misure applicare, dalla conduzione gara a velocità controllata ad una riduzione del percorso o, nella peggiore delle ipotesi, l’annullamento della prova. Questo perchè la sicurezza rimane sempre e comunque prioritaria.
La “tracciatura” del percorso con la relativa cartellonistica e l’installazione delle protezioni per la messa in sicurezza del percorso viene fatta circa 10 giorni prima della gara e termina un paio di giorni dopo la Coppa Bernocchi, quando il nostro Danilo e il suo team di otto volontari si occupa prima di posizionare, e poi di recuperare, cartelli, protezioni e segnaletica: un lavoro tanto meticoloso (richiede attenzione e precisione), quanto enorme e indispensabile.
Non è quindi un caso che l’edizione 2024 sia stata giudicata la migliore di sempre in termini di sicurezza e spettacolarità. Il circuito in Valle Olona ha attirato tantissimi tifosi, e l’arrivo sul Viale Toselli ha regalato emozioni incredibili; e non c’è soddisfazione piu’ grande che vedere la passione del pubblico lungo il percorso e sapere di aver contribuito a una giornata di sport e di spettacolo indimenticabili.
Gianni Dolce